Tra i trend tecnologici attuali, è facile sentire parlare del termine Blockchain.
Il futuro della finanza, come quello della conservazione di documenti digitali rilevanti o della crypto art, si muove tra blocchi decentralizzati e nodi.
Tutti i media, al giorno d’oggi, stanno trattando l’argomento con news e aggiornamenti. Senza, però, dare spiegazioni ben precise sull’entità di questa nuova tecnologia.
Ma che cos’è la blockchain? Da dove nasce? Come funziona la blockchain?
Scopriamolo in questo nuovo articolo dell’academy di Moby Dick.
Che cos’è la Blockchain
Cos’è la Blockchain? In maniera semplice, il termine Blockchain significa letteralmente catena di blocchi.
Esso è come un enorme registro composto, appunto, da blocchi collegati tra di loro. Un archivio digitale condiviso tra gli utenti che ne entrano a far parte e che possono consultarne le informazioni.
Questa tipologia di sistema non ha un’unità centrale, ma agisce registrando dati e informazioni in maniera decentralizzata.
La peculiarità delle Blockchain risiede nel loro modo di gestire le informazioni, garantendo la trasparenza, la condivisione e la distribuzione tra i nodi e i miners. Quest’ultimi certificano la validità delle transazioni e dei movimenti.
La Blockchain sfrutta il protocollo di sicurezza peer-to-peer, con ulteriore verifica delle informazioni tramite Proof of Work o Proof of Stake.
Storia della tecnologia Blockchain
La tecnologia Blockchain fu messa a punto, per la prima volta, dai ricercatori W. Scott Stornetta e Stuart Haber al fine di trovare un modo per vidimare i documenti digitali in maniera sicura e libera da contraffazioni.
Una soluzione computazionale, studiata per evitare che terzi potessero alterare i contenuti dei documenti stessi.
L’anno successivo, nel 1993, furono introdotti i Merkle tree e la tecnologia migliorò ulteriormente. Non trovando, però, un suo ambito di impiego, nel 2004, con il brevetto di utilizzo scaduto, finì nel dimenticatoio.
Le Blockchain tornarono a far parlare di loro nel 2008, con l’uscita dei Bitcoin. Sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, infatti, vengono rilasciati i primi Bitcoin su un sistema Blockchain dedicato.
Come funziona la blockchain?
La Blockchain, come detto più volte, è una catena di blocchi.
Ogni blocco si può dividere in 3 parti:
- Dati memorizzati in quel blocco, con entità che cambia in base al tipo di Blockchain. Ad esempio, quelle utilizzate per le criptovalute conserveranno le informazioni sulle transazioni degli utenti/nodi, il valore scambiato e gli indirizzi interessati;
- HASH, il codice identificativo del singolo blocco. Ogni blocco ne possiede uno univoco. Se i dati all’interno del blocco dovessero cambiare, anche questo codice muterebbe;
- Codice HASH del blocco che lo precede, così da rendere possibile il collegamento tra blocchi.
Il blocco che dà inizio alla catena, non possedendo per forza di cose un HASH di un blocco che lo precede, viene definito Blocco Genesis.
Questo sistema è un primo metodo di difesa da attacchi Hacker, in quanto la catena stessa, possedendo i codici dei blocchi connessi tra loro, è difficile da sabotare.
Un altro modo per poter preservare la Blockchain è il Proof of Work o Proof of Stake, ovvero una richiesta di ulteriori calcoli di validazione nella creazione di nuovi blocchi.
Questo passaggio rende ancora più complesso il tentativo di hackeraggio, in quanto ogni manomissione di blocchi comporta un PoW/PoS per ogni singolo elemento della catena con tempistiche molto dilatate per la conclusione delle operazioni.
Ogni blocco che viene aggiunto alla catena deve essere verificato dalla maggior parte dei nodi esistenti. Se questo viene rifiutato dalla maggioranza, il blocco non entra nella Blockchain condivisa da tutti.
Infine, due figure molto importanti all’interno del sistema sono i miner e gli staker, ovvero minatore e staker. Questi, utilizzando il proprio device, controllano i movimenti in blockchain, validandoli se opportuno. La prestazione volontaria dei miners e degli stakers viene ripagata in criptovalute.
La Blockchain può essere utilizzata per custodire le informazioni in maniera sicura, agevolando la condivisione di:
- Smart Contracts;
- Cartelle cliniche;
- Transazioni di criptovalute;
- Cripto-Art, ovvero gli NFT.
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